Goletta dei Laghi 2019

Pubblicato il

Verona | 15 luglio 2019

La Goletta dei Laghi sul Garda Veneto: solo un punto su sei è risultato fuori dai limiti

Presentati i risultati del monitoraggio della quarta tappa della campagna di Legambiente

 

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È questo, in estrema sintesi, il bilancio del monitoraggio microbiologico realizzato dai tecnici della Goletta dei Laghi  in occasione dell’arrivo sulla sponda veneta del Lago di Garda della campagna di Legambiente, realizzata in collaborazione con il CONOU (Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati) e Novamont.

Da 14 anni la Goletta dei Laghi rileva le principali fonti di criticità per gli ecosistemi lacustri: gli scarichi non depurati e inquinanti, la cementificazione delle coste, la captazione delle acque, l’incuria e l’emergenza rifiuti, in particolare l’invasione della plastica, che non riguarda soltanto mari e oceani, ma anche fiumi e laghi.

I risultati del monitoraggio sono stati presentati a Verona nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato Chiara Martinelli, presidente di Legambiente Verona, e Lorenzo Albi, di Legambiente Verona.

Il lavoro dei tecnici si è concentrato principalmente su due fronti di indagine: quello delle microplastiche in acqua e quello dell’inquinamento microbiologico.

I DETTAGLI DELLE ANALISI MICROBIOLOGICHE SUL GARDA

Quello di Legambiente è un campionamento puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma restituisce comunque un’istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni.

La qualità delle acque del Lago di Garda è un elemento imprescindibile per lo sviluppo del territorio, soprattutto per quanto riguarda la vocazione turistica. Nelle analisi della Goletta dei Laghi vengono prese in esame le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che si trovano lungo le rive dei laghi, punti spesso segnalati dai cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Queste situazioni sono i veicoli principali di contaminazione batterica di origine fecale, dovuta all’insufficiente depurazione che, attraverso scarichi e corsi d’acqua, arriva nel lago.

Sono stati sei i punti campionati sul Lago di Garda, lungo la costa venetaIl solo punto risultato “inquinato”, secondo i parametri di Goletta dei Laghi, è quello a Castelnuovo del Garda, nella località Ronchi. Il punto del rilevamento è stata la foce del Rio Dugale dei Ronchi.

 Entro i limiti, invece, gli altri cinque punti nei comuni di Garda, Bardolino, Lazise e Peschiera.

ProvinciaComuneLocalitàPuntoRisultato 2019
VRGardaFoce torrente GusaEntro i limiti
VRBardolinoPunta CornicelloFoce torrente San SeveroEntro i limiti
VRLaziseFoce torrente MarraEntro i limiti
VRLaziseFoce torrente BoscaEntro i limiti
VRCastelnuovo del GardaRonchiFoce Rio Dugale dei RonchiInquinato
VRPeschieraPeschieraFoce torrente RieloEntro i limiti

“Sorpresa positiva per i rilevamenti nelle acque venete, che rispetto agli scorsi anni non presentano marcate criticità”, ha affermat Lorenzo Albi, di Legambiente Verona. “Ma ci riserviamo il beneficio del dubbio in conseguenza delle scarse precipitazioni registrate, che hanno impedito all’eventuale carico contaminante di raggiungere dall’entroterra le acque del lago.” Albi continua: “Non smetteremo quindi di vigilare sulle criticità del lago anche grazie alla collaborazione con l’Azienda Gardesana Servizi (AGS), con la quale portiamo avanti attività di campionamento durante tutto l’arco dell’anno.”

A completamento della campagna Goletta dei Laghi 2019,il 18 luglio presso la sede dell’Ordine degli Ingegneri di Verona Legambiente e AGS hanno organizzato un convegno per approfondire i temi che riguardano lo stato e la qualità delle acque e delle rive del Garda, con analisi dei dati di Goletta e dello studio sulla qualità delle acque superficiali dell’entroterra. In anteprima i tecnici di AGS hanno presentato il progetto definitivo del nuovo collettore per la sponda veronese del Garda, occasione unica e fondamentale per la riqualificazione del territorio gardesano.

IL MONITORAGGIO RELATIVO ALLE MICROPLASTICHE

Per il quarto anno consecutivo, grazie alla collaborazione con ENEA, è stata monitorata anche la presenza di microplastiche nelle acque dei laghi, focalizzando l’attenzione sull’apporto degli impianti di trattamento delle acque reflue rispetto alla quantità di microplastiche presenti. Nel 2018 il Lago di Garda ha riportato una densità media di oltre 36 mila particelle di microplastiche per chilometro quadrato.

Per il monitoraggio sul lago di Garda, partner tecnico che ha messo a disposizione l’imbarcazione, è stata la rete di imprese Garda Green Club, che vede aderenti strutture ricettive che adottano un disciplinare ecologico per ridurre l’impatto ambientale sull’ecosistema lacustre.

“È fondamentale continuare gli studi non solo per il fenomeno in sé, ma anche per comprendere le potenziali conseguenze della presenza di microplastiche nelle acque”, sostiene Chiara Martinelli, presidente Legambiente Verona. “Con il passaggio della Goletta lanciamo un appello a tutti i comuni e a tutte le strutture ricettive del lago con l’intento di avviare un percorso verso il plastic free.”

“Gli studi effettuati in questi anni dal team del Cigno Verde”, continua Chiara Martinelli, “e in generale le ricerche della comunità scientifica mondiale, confermano che la matrice principale delle microplastiche in acqua sia la cattiva gestione dei rifiuti urbani. Scegliere di ridurre massicciamente la plastica e, in particolare, il monouso, può essere determinante per mitigare il fenomeno.”

Diverse le novità della Goletta dei Laghi quest’anno, tra cui l’analisi della presenza di microplastiche fino a 50 metri di profondità, e la ricerca di comunità microbiche sulle microplastiche rinvenute – la cosiddetta plastisfera, potenziale veicolo di elementi patogeni dannosi per l’ecosistema e per l’uomo – grazie alla collaborazione con l’Istituto di ricerca sulle acque del Consiglio nazionale delle ricerche (Irsa-Cnr).

Per l’edizione 2019 partner della Goletta dei Laghi sono stati il CONOU (Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati) e l’azienda chimica Novamont.

Da oltre 35 anni il CONOU è il punto di riferimento italiano per la raccolta e l’avvio a riciclo degli oli lubrificanti usati su tutto il territorio nazionale. L’olio usato – che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli – è un rifiuto pericoloso per la salute e per l’ambiente che, se smaltito indiscriminatamente, può determinare gravi effetti inquinanti. Negli anni di attività il CONOU ha raccolto 6 milioni di tonnellate di olio usato, avviandone a rigenerazione 5,3 milioni e consentendo la produzione di 3 milioni di tonnellate di olio rigenerato e un risparmio sulle importazioni di petrolio di circa 3 miliardi di euro, ponendo così l’Italia in vetta al settore a livello europeo.

Novamont è un’azienda che porta avanti l’ambizioso progetto di integrare chimica, ambiente e agricoltura. Prodotto di punta di Novamont è il Mater-Bi, la versatile e innovativa bioplastica con cui si realizzano soluzioni biodegradabili e compostabili che si incontrano nella vita di tutti i giorni.

Dopo la tappa che ha attraversato i laghi di Garda e Santa Croce, la Goletta dei Laghi si è diretta verso il fiume Isonzo, tappa speciale del tour 2019. Per la prima volta infatti la campagna di Legambiente monitorerà le acque mobili.

Scarica la Locandina con l’iniziativa del 18 Luglio 2019